Da sempre l’uso di rimedi farmacologici naturali rappresenta una parte fondamentale della tradizione medica cinese. La materia medica incredibilmente ricca e vasta che sta alla base della farmacologia tradizionale cinese deriva da una ricerca protratta per centinaia e migliaia di anni, una ricerca estremamente dettagliata, che comprende sia fauna e flora che il mondo minerale. L’uso dei semi della Sterculia lychnophora Hance dimostra bene come questa ricerca si sia da sempre estesa anche oltre i confini della Cina stessa per allargarsi sia verso la Siberia che verso i paesi tropicali a sud. La sterculia, dalla quale si ottengono i nostri Pangdahai,infatti è un albero che cresce nei paesi del sudest asiatico, dal Vietnam al Laos e alla Tailandia, e che soltanto dagli anni 70 del secolo scorso viene coltivata anche in Cina.
Come la stragrande maggioranza dei rimedi tradizionali cinesi anche i semi di Sterculia possono essere usati all’interno di ricette più o meno complesse insieme ad altre erbe. Questi semi però conoscono anche un uso come rimedio singolo e sono così più alla portata di mano dell’europeo medio, che di farmacologia cinese sa poco e niente. L’uso singolo dei semi di Sterculia secondo la medicina cinese si basa principalmente sulla loro capacità di purificare Calore. Questo effetto si dirige ai due sistemi funzionali di polmone e intestino crasso e determina due indicazioni fondamentali.
Il principale uso dei semi di Sterculia riguarda un quadro da Calore nel Polmone che si manifesta con mal di gola, voce rauca o afonia, bocca e gola secche e tosse con abbondante espettorato giallo. Il calore facente parte del quadro può manifestarsi con febbre, un sapore amaro in bocca, rossore degli occhi o mal di testa. Dal punto di vista biomedico questa situazione può corrispondere per esempio ad una tonsillite, una faringite o una bronchite acuta e l’effetto di Pangdahai corrisponde ad un’azione antinfiammatoria e antibatterica. In un ambito non molto lontano da questo (anche se per la medicina cinese riguarda il sistema di stomaco invece del polmone) Pangdahai sembra un rimedio promettente anche nel combattere la carie dentale e forse prima o poi lo ritroveremo nei nostri dentifrici.
Il secondo uso dei semi di Sterculia riguarda un Calore che interessa invece l’intestino crasso con feci secche o dure e una tendenza alla stitichezza. Pangdahai ha un effetto lassativo relativamente lieve, documentato da studi che ne hanno constatata la capacità di aumentare la peristalsi intestinale. I nostri semi sono quindi ideali per casi sia acuti che poco gravi di stitichezza, per esempio quando questa si manifesta nel corso di una malattia febbrile. Per casi più ostinati Pangdahai dovrà essere combinato oppure sostituito con rimedi più efficaci, mentre non è generalmente adatto per situazioni croniche.
Il seme Pangdahai possiede anche altri effetti interessanti, così aiuta ad abbassare la pressione arteriosa ed a combattere il sovrappeso. Il problema è che questi ambiti richiedono un uso continuativo di Pangdahai, che però sulla base degli studi fatti deve essere sconsigliato. E con ciò siamo giunti alle controindicazioni, che per questo seme sono relativamente importanti. Dal punto di vista della medicina cinese Pangdahai è da usare solo in presenza di calore ed è fortemente controindicato per persone che hanno uno yang debole, segni di freddo e disturbi digestivi legati ad una debolezza di stomaco o milza. Nell’ambito del polmone è importante escludere quadri con la presenza di Vento-Freddo esterno (brividi, avversione al freddo, assenza di febbre) e con deficit di qi (tosse leggera e con espettorato trasparente o bianco). Se invece sono presenti deficit di yin o secchezza (tosse secca e stizzosa senza espettorato), Pangdahai può essere combinato con qualcosa di più umidificante, per esempio del miele oppure una pera. Avendo un effetto lassativo è chiaro che pangdahai non deve essere usato quando le feci sono già molli e tantomeno in presenza di diarrea. Dal punto di vista biomedico un’avvertenza riguarda la capacità di abbassare la pressione, che in persone con una pressione già bassa può causare problemi. Del resto, come abbiamo già accennato, il seme di Sterculia lychnophora pur essendo largamente usato nei paesi del sudest asiatico sia come rimedio terapeutico che come alimento, secondo gli studi farmacologici moderni è adatto soltanto per un uso limitato nel tempo (parliamo di qualche giorno) e non duraturo.
L’uso di questo seme è facile e divertente. Il nome cinese pangdahai (胖大海) ha il significato di “seme grasso e grande” e fa riferimento ad una sua caratteristica piuttosto buffa. Lasciato in acqua (sia bollente che fredda) esso si apre e si espande fino a diventare 7-8 vote più grande, prendendo la forma di una massa molle e in qualche modo gelatinosa. L’uso più comune di Pangdahai prevede di lasciare in infusione 2-4 semi in una tazza di acqua bollente per almeno 15 minuti o fino a quando sono completamente espansi (a volontà anche fino a qualche ora) e poi bere il liquido. Il seme espanso può essere mangiato dopo aver tolto i resti della buccia dura e il piccoli seme duro all’interno, oppure può essere usato per un dolce, una bevanda o altre preparazioni rinfrescanti. Il sapore di pangdahai è leggero e piacevole, con una nota di cannella e vaniglia.
Grazie Karin, lo sto bevendo per il mal di gola.. spero funzioni🤗
This was introduced to me by a Chinese friend when I went to eat in his restaurant in Rome. He saw me coughing and feeling so tired. He served this to me, and gave me some dried seeds to take home. From then on, everything it’s winter/cold season.